Quando immaginiamo la zucca, ci viene in mente subito un grosso frutto, arancione, a coste, leggermente schiacciato.
Con il termine “zucca” si indicano invece i frutti di diverse e multiformi piante, appartenenti, soprattutto alla famiglia delle Cucurbitaceae e a quello della Lagenaria.
Le zucche infatti possono avere forma lunga, tonda, arrotolata, dimensione grande o piccola, e come colore sì, l’arancione, ma anche verde, gialla, rosa, bianca, a righe….
Nel continente Euro-Asiatico, già dal tempi antichissimi, Egizi, Arabi, Romani, Greci, Cinesi, utilizzavano i frutti delle varietà locali.
Non era la zucca grossa e arancione che ci verrebbe in mente, ma zucche piccole o dalla forma molto allungata. Di colore verde, giallo, beige, molto diverse da quella oggi più conosciuta, ma comunque utilizzate ancora oggi.
La tipologia arancione, grossa e costoluta, infatti, pare sia arrivata, da questa parte dell’oceano, dopo la scoperta dell’America. Proveniva, con molta probabilità, dall’America Centrale, ma la grossa zucca era un alimento base anche degli Indiani del nord America.
DI zucche si narra e si scrive da millenni.
Un’antica leggenda cinese racconta di due bambini, che sopravvissero al diluvio universale a bordo di una gigantesca zucca (ebbene si, anche in Cina hanno racconti sul diluvio).
Tornando in Occidente, sia Etruschi che antichi Romani decantavano le grandi qualità di questo frutto.
Il poeta romano Marziale ne fa una poesia, di scherno, dedicata ad un padrone di casa taccagno, che chiede al cuoco di servire un intero pranzo di solo piatti di economica zucca (dal primo al dolce) per gli invitati al banchetto.
Plinio la descrive nella sua “Naturalis Historia” ed Apicio, gastronomo romano, autore del “De Re Coquinaria“, ci lascia ben otto ricette con questo poliedrico frutto.
La zucca viene anche citata nella Bibbia e poi da Dante Alighieri e Leonardo da Vinci, ed altri, segno di quanto fosse un alimento ben radicato e diffuso nella cultura italiana.
Nel linguaggio popolare italiano la zucca era chiamata il “maiale dei poveri”. Questa pianta era poco costosa, facile da coltivare, veloce nella crescita e, proprio come nel suino, “non si butta via nulla”! I semi, salati e tostati, diventano un passa tempo da rosicchiare; con la buccia si fanno contenitori e strumenti musicali; la polpa … beh, lo sappiamo tutti: risotti, zuppe, marmellate, ravioli, dolci…
I nostri nonni, nelle campagne, ne facevano fiaschi da vino, sfruttandone la forma ‘a fiasco‘ e la sua qualità di lasciare inalterato il gusto del vino.
In divere zone del mondo se ne fanno ancora contenitori per alimenti, oppure piatti, tazze o ciotole, strumenti musicali (maracas, sitar, berimbau), strumenti da fumo (pipe), borracce.
Tornando al lato culinario, con la zucca possiamo fare tanti piatti diversi. Ad esempio primi di riso o di pasta, oppure contorni, zuppe, ravioli, dolci etc.
Con i fiori di zucca invece, dal sapore delicato ed il colore vivace, si fanno frittelle, condimenti per pasta, risotti, zuppe, torte salate etc.
Sfogliate le nostre ricette, troverete sicuramente qualcosa di vostro gusto!
Buon appetito da HamiciInCucina.it