Sin da piccola ogni domenica vedevo preparare il ragù da mio babbo, Marco, ormai promosso al grado superiore di nonno da ben 25 anni!
Il nonno Marco ha sempre preparato il ragù secondo un preciso rituale, che scandiva puntualmente ogni momento nelle domeniche mattina della mia infanzia.
Marco si alzava presto per preparare il pranzo per tutta la famiglia, ma soprattutto si dedicava alla preparazione del ragù, che necessita di circa 4 ore perché si cuocia alla perfezione.
Se chiudo un attimo gli occhi mi ricordo ancora che venivo svegliata dal profumo inebriante del ragù, ed appena arrivavo in cucina lo vedevo che “pippava“, rigorosamente nel tegame di alluminio.
Il nonno Marco prepara da 50 anni il suo ragù seguendo sempre le stesse regole.
Prepara gli odori, scegliendo solo prodotti freschi e di qualità.
Li lava, li pulisce e prepara il battuto tagliandoli con il coltello. Ancora oggi rifiuta (e proibisce di usarlo anche a me) il mixer.
In casa nostra tagliamo gli odori a mano, perché non devono essere tritati troppo finemente. Si devono vedere ed gustare i pezzetti di carote, sedano e cipolla. Il mixer rischia di fare un trito troppo omogeneizzato. Poco importa se ci vogliono almeno 20 minuti per fare un battuto perfetto. La domenica è fatta per questo: per lasciare che il tempo si fermi e non si debba più correre.
Una volta pronto lo mette a soffriggere a fuoco vivo e poi, una volta appassiti gli odori, aggiunge prima le salsicce e poi il macinato.
Via via che la carne si cuoce aggiunge prima il vino rosso e poi, una volta evaporato, la passata di pomodoro.
Ricordo la lentezza nella preparazione, oggi come allora. Non si può aggiungere la carne macinata finché le salsicce non si sono cotte e non hanno rilasciato il loro grasso naturale. Non si può aggiungere il vino finché la macinata di manzo non si è cotta e via così, fino all’ultimo ingrediente.
Più che una ricetta è una dimostrazione della pazienza, e della capacità di saper aspettare, che vengono ricompensate, puntualmente, con un ragù da favola, solitamente gustato in anteprima su una bella fetta di pane toscano.
Se avete voglia di lasciare la fretta fuori dalla vostra vita per un po’ e di gustare l’ottimo ragù di nonno Marco, allora seguite la nostra ricetta!
Magari potete preparare la pasta per questo magnifico ragù con la macchina della pasta!
Buon appetito dagli HamiciInCucina!
Il ragù di nonno Marco
Ingredienti
Istruzioni
Soffritto
Laviamo, puliamo e tritiamo, con un coltello, gli odori: sedano, carote, cipolla e prezzemolo.
Gli odori dovranno essere tritati non troppo finemente, per questo sconsiglio l'uso del mixer, che ridurrebbe gli odori in purea.In una casseruola di acciaio mettiamo l'olio evo e facciamo soffriggere a fuoco vivace il trito di odori per circa 10 minuti, finché le verdure non appassiranno.
Controlliamo di tanto in tanto, in modo che il soffritto non si bruci.
Salsicce
Una volta che gli odori saranno appassiti, possiamo aggiungere nel tegame le salsicce, private della pelle e ridotte in piccoli pezzi.
Lasciamole cuocere per circa 10-15 minuti, finché la loro cottura non sarà omogenea.
Carne macinata
Aggiungiamo in cottura anche la carne macinata, e lasciamola cuocere per almeno 15 minuti, girandola di tanto in tanto, finché avrà cambiato colore e la sua parte liquida sarà evaporata.
Vino rosso
Aggiungiamo il vino rosso e lasciamolo sfumare a fuoco vivo fino a quando non sarà evaporato.
Pomodoro
Aggiungiamo la polpa di pomodoro, diluita con 400 cc di acqua (sufficiente a coprire la carne).
Lasciamo cuocere per 3 ore, mescolando di tanto in tanto, fino a quando il ragù non sarà asciugato e non avrà un bel colore bruno.
Poco prima di spengere regoliamo di sale: il nostro ragù sarà pronto per essere gustato!
Buon appetito con HamiciInCucina.it e nonno Marco!
sembra quello che fa mia nonna!
Grazie! continua a seguirci su http://www.hamiciincucina.it